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Lavorare in Germania cosa occorre e dove rivolgersi

cosa occorre per lavorare in germania (documenti necessari)
Per un italiano che voglia andare in Germania non è necessario un permesso di lavoro, ma è sufficiente adempiere ad alcune incombenze burocratiche:

1) Anmeldung e A.I.R.E. Una volta giunti in Germania occorre recarsi al più vicino Burger Service, il corrispettivo tedesco del nostro ufficio circoscrizionale, e farsi consegnare l’Anmeldung, il certificato che attesta il nuovo domicilio. Chi ha intenzione di restare in Germania a tempo indeterminato  può iscriversi all’A.I.R.E. per comunicare il cambio di residenza ufficiale. Per dimostrare che si abita in Germania occorre portare con sé il contratto d’affitto.

2) Steueridintetifikationsnummer. Una volta regolarizzata la propria posizione, si ottiene il Steueridintetifikationsnummer, equivalente del nostro codice fiscale. Con questi documenti è già possibile essere regolarmente assunti. 

3) Previdenza e copertura sanitaria. Dopo avere ottenuto questi documenti il passo successivo prevede di mettersi in regola con la previdenza sociale e con la copertura sanitaria. Occorre recarsi in un ufficio fiscale (Finanzamt) con Anmeldung e Steueridintetifikationsnummer e compilare un modulo la cui compilazione definisce la fascia fiscale in cui occorre essere inseriti. Dopo pochi giorni si riceve, via posta, la tessera per la previdenza sociale e un codice di identificazione per ricevere i contributi tedeschi. 

Un percorso tutto sommato semplice in confronto ai labirintici e kafkiani iter di casa nostra. Ma non è soltanto la snellezza della burocrazia tedesca a invogliare a partire. Innanzitutto c’è un’economia sana, capace di premiare i giovani con retribuzioni e contratti coerenti con formazione, titoli di studio e background professionale, secondariamente un trend occupazionale in crescita che nell’ultimo trimestre del 2012 ha fatto registrare 35mila disoccupati in meno.
 
Last but not leastgli stipendi. Un chimico fresco di laurea assunto in un’azienda tedesca comincia con uno stipendio che arriva a 48mila euro lordi l’anno, stesso discorso per gli ingegneri qualificati che possono arrivare a guadagnare oltre 63mila euro annui. Nel settore dell’Information Technology si passa dai 67mila euro lordi annui di un project manager ai 110mila di un responsabile dello sviluppo. 

E le tasse? Fino a ottomila euro è prevista un’esenzione, inoltre, vi sono alcune deduzioni legate ai premi assicurativi, alle donazioni e alle spese sostenute per la formazione professionale e il mantenimento dei coniugi. Il sistema fiscale ha una particolare struttura a tre livelli: accanto alle tasse federali, ci sono quelle regionali e comunali. 

Per quanto riguarda le aziende: 1) le imprese che risiedono in Germania pagano le tasse sui redditi prodotti ovunque; 2) le imprese non residenti pagano le tasse solamente per i redditi prodotti in Germania. 

L’IVA (che ha attualmente un’aliquota al 19%) si applica su tutte le movimentazioni di merci e servizi, ma vi sono alcuni servizi, per esempio quelli finanziari e sanitari, che ne sono esenti. 
Fonte : Yahoo Finanza

Salario minimo in Germania 8,50 euro ora dal primo gennaio 2015

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Il salario minimo è legge. Per la Germania un traguardo storico, per il resto d’Europa, che beneficerebbe enormemente di una domanda interna tedesca meno anemica, una buona notizia.

La battaglia è durata fino all’ultimo minuto, tra le imprese e le lobby che hanno tentato di allargarne le maglie e i sindacati che hanno cercato di garantire al contrario l’aumento a tutti – o quasi - a 8,50 euro l’ora. Ma alla fine la riforma è stata approvata oggi dal Bundestag a stragrande maggioranza - addirittura con soli cinque voti contrari - sia dai partiti di governo Cdu/Csu e Spd, sia dai Verdi; solo la Linke si è astenuta.
Dal primo gennaio del 2015 la Germania sarà il 21esimo Paese in Europa ad avere un minimo obbligatorio per la busta paga. La ministra del Lavoro, Andrea Nahles, ha parlato di una “pietra miliare” delle politiche sociali tedesche, di un provvedimento che garantirà “finalmente uno stipendio decente” a milioni di lavoratori. “Per dieci anni - ha detto - abbiamo discusso, per 10 anni abbiamo litigato sui pro e i contro, per 10 anni ha dominato il dibattito politico; ora che è arrivato, il salario minimo è motivo di gioia”.

Alla vigilia del via libera il “Mindestlohn” non ha spaccato solo le rappresentanze degli interessi, ha anche creato tensioni nella Grande coalizione. Il parlamentare della Cdu Peter Ramsauer, minacciando il proprio voto contrario e quello di altri colleghi di partito, ha sostenuto nei giorni scorsi che «il provvedimento va nella direzione sbagliata», mentre il capogruppo della Spd Thomas Oppermann l’ha difesa come una «riforma storica» che «significherà un grande passo verso una maggiore equità sociale». Anche la ministra Nahles ha ricordato spesso che ben 3,7 milioni di persone godranno del beneficio di una busta paga con un minimo garantito. Secondo indiscrezioni rilanciate dalla Bild, costerà quasi dieci miliardi di euro ai datori di lavoro.
Durante la scorsa settimana, proprio per venire incontro a quello che l’economista Klaus F. Zimmermann, direttore dell’autorevole istituto di studi sul lavoro Iza, definisce con una punta di preoccupazione «un esperimento storico, senza precedenti», il governo ha inserito alcune eccezioni nella legge. Il salario minimo già non veniva applicato ai disoccupati di lunga durata, a chi ha meno di 18 anni e agli apprendisti; adesso le eccezioni valgono anche per i lavoratori stagionali, per chi distribuisce giornali, per chi fa un tirocinio obbligatorio (quelli che lo fanno volontariamente dovranno aspettare tre mesi prima di accedervi).
Tuttavia i sindacati sono sul piede di guerra: l’associazione più potente, la Dgb parla di «errori gravi», il sindacato dei lavoratori dei servizi Ver.Di punta il dito contro le «scappatoie» dell’ultimo minuto. E lunedì la numero uno della Spd, Yasmin Fahimi ha respinto le critiche: «è un vero risultato» ha commentato a proposito di quello che è sempre stato considerato uno dei punti qualificanti del contratto di coalizione con Merkel per i socialdemocratici. Anzi, indirettamente ha accusato i sindacati di sconfessare accordi presi anche con loro: «insieme abbiamo concordato che serve una fase transitoria fino alla fine del 2016».
Per Zimmermann i dubbi riguardano anzitutto la cifra: gli 8,50 euro sono «una cifra alta, decisa a tavolino senza criteri scientifici: inventata, si può dire». Il secondo nodo, tradotto anche dalle associazioni imprenditoriali in una minaccia, riguarda gli effetti sull’occupazione. Secondo Zimmermann il salario minimo potrebbe portare alla perdita di molti posti di lavoro in Germania, «nelle stime più pessimistiche anche un milione, nei prossimi anni». Un altro rischio, spiega, è che si impenni l’immigrazione dall’est europeo, in particolare dalla Bulgaria e dalla Romania «dove il salario minimo è da un euro all’ora». Date anche un occhiata a questa infografia di altre nazioni europee e guardate i salari Infografia salari europei

Lavoro nero in europa la Germania detiene il record

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La Germania, campione di rigore ed austerity, detiene in realtà un altro primato di cui non si può certo essere fieri: è prima in Europa per economia sommersa. Il lavoro nero tedesco vale 350 miliardi di euro, e impiega otto milioni di persone. Secondo il Suddeutsche Zeitung, le ragioni di questa dimensione vanno rintracciate nella passione per il contante dei tedeschi, uno dei popoli europei più ostili ai mezzi elettronici di pagamento.
Il quotidiano di Monaco riporta i dati di una stima calcolata dal colosso delle carte di credito Visa in collaborazione con l’università di Linz. In termini assoluti, e dunque non in percentuale sul Prodotto interno lordo, l’effettiva grandezza del mercato nero tedesco è piutosto rilevante. I lavoratori occupati in nero in Germania, sono ben otto milioni, concentrati nel piccolo commercio e nell’edilizia. Un tratto comune anche all’Italia, visto l’ampio fenomeno di caporalato nei nostri cantieri.
Dalla ricerca si evince come il fenomeno del lavoro sommerso in Germania si sia progressivamente stabilizzato, in concomitanza con la recente crescita economica del paese. Il valore più alto dell’economia sommersa è stato infatti stimato nel 2003, quando la Germania stava attraversando la più lunga fase di stagnazione della sua storia recente. All’epoca il nero valeva 370 miliardi, ed ovviamente aveva un’incidenza maggiore sul Prodotto interno lordo.
Circa un terzo del lavoro nero tedesco è nell’edilizia. Seguono a distanza il commercio al dettaglio, con il 17%, e la gastronomia, con il 15%. In termini assoluti la Germania è prima in Europa, ma in termini relativi, ovvero in percentuale sul Pil, la dimensione del lavoro nero assume un peso maggiore in realtà come quelle dell’Est Europa, dove si parla di circa il 30% del Pil, o in Italia così come in tutto il Sud Europa dove l’economia sommersa è stimata intorno al 20%.
Ma non tutti i mali vengono per nuocere. Secondo i ricercatori dell’Università di Linz, infatti, il reddito da lavoro nero è utile a temperare gli effetti drammatici delle recessioni, consentendo l’auto-sostentamento a persone che sarebbero altrimenti disoccupate e assolutamente prive di un guadagno.
Persino le stime sulle effettive risorse sottratte allo Stato vanno riviste: una parte del denaro sommerso rientra infatti nei canali ufficiali attraverso l’Iva. Se queste persone fossero private del guadagno da lavoro nero non consumerebbero e non contribuirebbero a creare valore aggiunto nell’economia reale.
Fonte : http://www.blitzquotidiano.it

Che cosa e' il Minijobber o Minijob in Germania

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Tutti avranno sicuramente già sentito parlare del cosiddetto fenomeno “minijob” in Germania. Ma in cosa consiste esattamente? Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di questo tipo di contratto? Va precisato che a molti stranieri non é del tutto chiaro se si tratti di un'opportunità più o meno positiva offerta dallo stato tedesco ai suoi cittadini. Vediamo dunque di capirlo assieme in questo articolo.

Il Minijob in Germania é una geringfügige Beschäftigung (definito in tedesco anche 400-Euro-Job), vale a dire un “lavoro scarsamente remunerato”, in quanto prevede una remunerazione massima si 400 € al mese, e costituisce l'altra faccia del boom occupazionale in Germania. Questo tipo di contratto non prevede il pagamento di tasse e permette ai lavoratori di vivere parzialmente con gli aiuti sociali. Essi raramente possono aspirare ad una normalizzazione del loro rapporto di lavoro e ciò crea molto malcontento. Purtroppo né i sindacati, né gli imprenditori sono contenti di questa situazione, eppure il numero dei lavoratori assunti con questo tipo di contratto continua ad aumentare costantemente: oggi si possono infatti contare 7,3 milioni di lavoratori scarsamente retribuiti.

Un lavoratore su quattro esercita un minijob in Germania

I minijob in Germania sono stati introdotti nel 2003 con lo scopo di riattivare l'occupazione e la speranza che un lavoro di questo tipo potesse trasformarsi in un'opportunità più seria in futuro. Ciò si verifica in rarissimi casi, come ha reso noto l'agenzia federale del lavoro, e conseguentemente il numero dei lavoratori assunti con questo tipo di contratto é aumentato notevolmente nel corso degli ultimi anni al punto da poter affermare che oggigiorno un lavoratore su quattro in Germania rientra nella categoria degli “scarsamente retribuiti”. Si tratta di oltre 7 milioni di persone e per 5 delle quali il minijob costituisce l'unica forma di sostentamento. I restanti 2 milioni lo combinano con un'altra occupazione, spesso part-time, per arrotondare.

In quali settori si concentrano principalmente i minijob in Germania?

I minijob in Germania si concentrano solo in alcuni settori, come ad esempio nella vendita in negozi o nei grandi magazzini, dove spesso c'è bisogno di ulteriore personale in alcuni momenti o in particolari giorni della settimana, ma si possono trovare lavoratori di questo tipo anche nei ristoranti, negli hotel e più in generale nel settore turistico, in cui si é registrato un aumento impressionante di personale assunto con questo tipo di contratto, si parla addirittura di un incremento del 500% tra il 2000 ed il 2008.

Quali sono i diritti dei minilavoratori?

Secondo i ricercatori dell'Università di Duisburg-Essen questi lavoratori non hanno gli stessi diritti degli altri: essi spesso lavorano più ore percependo uno stipendio inferiore, inoltre non hanno ferie e malattie retribuite. I gruppi più a rischio di percepire un salario inferiore a 9,15 € sono i giovani sotto i 25 anni, gli stranieri e le persone che non hanno alcuna formazione professionale

A chi puó tornare utile un minijob?

Come già precisato precedentemente, il minijob in Germania rappresenta l'altra faccia del boom occupazionale che si é avuto in questo paese negli ultimi anni, ma va considerato che vi sono categorie sociali a cui un contratto di questo tipo conviene e spesso rappresenta una forma di sostentamento fondamentale. Pensiamo ad esempio agli studenti, che riescono ad affiancare allo studio un lavoretto che non sottrae molto tempo allo studio, ma allo stesso tempo gli garantisce una minima entrata per poter affrontare le proprie spese, senza gravare molto sulle spalle dei propri genitori.

Inoltre vi sono lavoratori, assunti con contratto regolare, che intendono arrotondare il proprio stipendio, affiancando alla propria attività professionale una piccola occupazione, anche saltuaria, durante il fine settimana. Per quest'ultima categoria, il minijob non rappresenta una forma di sostentamento, bensì un modo di aumentare la propria remunerazione e potersi concedere un tenore di vita leggermente più elevato. Bisogna ovviamente considerare a livello fiscale se ciò va a gravare notevolmente sul reddito familiare e se comporta il pagamento di maggiori tasse allo stato. Utilizzando uno strumento di calcolo online, ad esempio, si può verificare quanto sia vantaggioso, da un punto di vista fiscale, l'affiancamento di un minijob alla propria attività professionale principale.
Fonte : http://www.germanitalia-job.com

Stranieri sfruttati in Germania pagati la meta' dei tedeschi

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La Germania non è di certo il paradiso. Almeno per decine di giovani lavoratori spagnoli che in questi anni di crisi economica, armi e bagagli in mano, si sono trasferiti a Berlino. Infermieri trentenni che guadagnano la metà dei loro colleghi tedeschi con turni di 12 ore, lavoratori di aziende IT che guadagnano 300 euro per un full time e contratti abusivi sono solo alcuni degli esempi che i giovani iberici hanno dovuto affrontare. Almeno finora. A Berlino adesso è nato il Gas, Gruppo di Azione Sindacale, pensato per mettere in relazioni i lavoratori spagnoli con i sindacati tedeschi. Lo chiamano “ufficio precario”. “Vogliamo aiutare i ragazzi che vengono qui a cercare lavoro, spiegare loro come registrarsi al Comune, sbrigare le pratiche burocratiche, ma soprattutto fare azione sindacale”, dicono gli attivisti che in quattro mesi di vita hanno aiutato già decine di spagnoli arrabbiati.

Tra questi, in particolare, quelli di un’azienda sanitaria, la Gip, che, grazie al programma europeo Work & Travel Europe, ha assoldato infermieri di Madrid nei suoi centri di salute. “Siamo andati dal Gas perché non riuscivamo più a tollerare che a noi l’azienda ci pagasse 9,5 euro all’ora, mentre un collega tedesco può arrivare a guadagnarne 15. E se lasciamo il lavoro prima di un anno e mezzo dalla stipula del contratto, ci obbligano a pagare una multa che può arrivare agli oltre 6 mila euro”, racconta Natalia, che non vuole rivelare il cognome. Senza contare i turni di 12 ore di lavoro seguito, 7 giorni su 7, privi di riposo.

A Berlino è nato il "Gas", Gruppo di Azione Sindacale, pensato per tutelare i diritti dei lavoratori spagnoli tra contratti abusivi di ogni tipo, infermieri che guadagnano il 50% dei colleghi locali, lavoratori full time nel settore dell'IT che portano a casa 300 euro. Sfruttati anche ragazzi reclutati attraverso il programma europeo "Work & Travel Europe"

Gli attivisti assicurano che la reazione del sindacato tedesco Verdi, il secondo nel Paese, è stata positiva. Anche un deputato del Die Linke ha preso parte a una delle riunioni, mostrando il suo sostegno. Nei giorni scorsi un volantino firmato da Verdi, il Gruppo di Azione Sindacale e il movimento degli indignados di Berlino chiedeva all’azienda lo stesso salario per lo stesso lavoro e la stessa qualifica: insomma, niente contratti che obbligano a rimanere legati alla società, chiarimento del sistema di assegnazione dei posti di lavoro in varie città della Germania e soprattutto garanzia d’indennità per malattia e diritto alle pause durante la giornata di lavoro. Detta così, sembra di esser tornati indietro di decenni. Ma tant’è.

La società non ha risposto nulla, si è vista solo costretta, un paio di settimana fa, a sospendere il programma europeo di reclutamento all’estero. Oltre 100 infermieri spagnoli e greci avrebbero infatti aderito al programma, finanziato dalla comunità europea, per poi trovarsi in una condizione di sfruttamento lavorativo rispetto ai colleghi tedeschi, col loro stesso titolo. “L’azienda ha cancellato il programma accusandoci di aver protestato troppo”, confessa Natalia. Ma il problema per chi ha firmato il contratto è ancora lì, nero su bianco.

Questi infermieri – circa 30 – infatti non sono gli unici ad essere scesi sul piede di guerra. Sono già sei le aziende tedesche dove i lavoratori spagnoli hanno denunciato irregolarità alla Dgb, la Confederazione dei sindacati tedeschi, che sta organizzando un tavolo tecnico sulla questione a Berlino. Tanto più che il problema tocca da vicino anche i lavoratori tedeschi che molte volte si vedono rifiutati aumenti o migliorie sociali, con la scusa che ci sono sempre spagnoli, greci o portoghesi disposti a fare lo stesso lavoro per molto meno. Una situazione che, secondo gli attivisti del Gas, ha inasprito la tensione tra lavoratori locali e stranieri, generando alcuni casi di intolleranza, molto vicini alla xenofobia.
Fonte : @si_ragu Il fattoquotidiano

Attenzione alle proposte di lavoro truffa ecco come riconoscerle

Proposte di lavoro truffe e false online
Ecco le 10 regole d'oro per non cadere vittime di un raggiro.

1. Le aziende affidabili non nascondono nulla: descrivono subito lavoro offerto, requisiti richiesti e compenso. Fanno leggere e firmare un contratto primadi iniziare qualsiasi sorta di attività.

2. Una società affidabile che vi offre un’occupazione (in ufficio o da casa), vorrà certamente vedere prima il vostro curriculum vitae e le vostre referenze.

3. Può sembrare banale, ma vale la pena di ripeterlo: quando un'offerta sembra troppo bella per essere vera, probabilmente è falsa.

4. Diffidate delle aziende che non indicano la propria ragione sociale e la partita Iva.

5. Effettuate ricerche on line - ad esempio nel registro imprese della Camera di commercio o sul sito dell’Agenzia dell’Entrate - per verificare l’affidabilità dell’azienda proponente.

6. Guardate con molto sospetto aziende che vi chiedono contributi economici per poter avviare il rapporto di lavoro.

7. Non acquistate kit o materiali di qualsiasi tipo necessari per l'avvio di un'attività a domicilio.

8. Diffidate di chi vi chiede di fornire dati personali, indirizzi e-mail e recapiti telefonici con la promessa di ricontattarvi: spesso si tratta soltanto di catene di Sant'Antonio.

9. Prendetevi sempre tutto il tempo necessario per riflettere e verificare la validità e l'autenticità dell'offerta. Diffidate di chi ha fretta di farvi concludere.

10. Non iscrivetevi a vostre spese a corsi o training di avviamento al lavoro. Di solito è l'azienda che assume a farsi carico delle spese. Nei rari casi in cui il corso viene addebitato al lavoratore, il corrispettivo viene detratto dal primo stipendio.


In ultimo vi aggiungo di diffidare di agenzie nel settore gastronomia che chiedono soldi per iscrizioni o altro che sono molto diffuse in Germania e non solo .Gastrojob - Gastrounion e Luca fantin Job chiedono soldi e ci sono centinaia di testimonianze in merito su numerosi gruppi facebook e forum ,quindi state alla larga 

Stipendi medi in Germania

E'opinione comune che gli stipendi medi in Germania sono generalmente più alti rispetto all'Italia. Possiamo direttamente dirvi che ciò corrisponde a verità: gli stipendi ( Lohn/Gehalt) in Germania sono tra i più alti del mondo.

Il mercato del lavoro tedesco si può tranquillamente considerare uno dei mercati più regolamentati, ma non per questo è rigido, anzi. Esiste un'ampia normativa per la tutela del lavoratore, in cui sono ben regolati diritti conquistati come le ferie, la retribuzione in caso di malattia, la scelta di lavorare full-time o part-time oppure le ferie per paternità o maternità.

Ecco un elenco degli stipendi medi in Germania dei alcuni impeghi; il prezzo è semplicemente indicativo al netto delle tasse, nelle grandi città sicuramente la cifra sarà maggiore mentre può essere leggermente inferiore nei paesi più piccoli:

Maestro elementare: 30.000€
Autista di autobus: 28.000€
Meccanico di automobili: 32.000€
Muratore: 30.000€
Operaio specializzato: 29.000€
Cuoco: 30.000€
Caporeparto: 40.000€
Ingegnere: 45.000€
Bancario: 50.000€
Segretaria: 28.000€
Commessa: 25.000€
Operaio generico: 22.000€
In genere lo stipendio in Germania viene dato con scadenza mensile. Nel contratto che si stipula con il datore di lavoro sono anche incluse le varie clausole per le renumerazioni speciali, bonus di produzione, ecc.

Esiste l'equivalente della nostra tredicesima? Si esiste e si può ricevere o completamente nel periodo natalizio oppure dividerlà tra Natale e le vacanze estive. In alcuni lavori di dirigenza e nel settore bancario è addiritrura prevista una quattordicesima retribuzione.

Il mercato del lavoro locale, come si evince dai dati riportati, è particolarmente attivo in questo periodo storico, contrariamente a quanto accade in buona parte degli stati europei, in cui si sente ancora il forte peso della crisi.

Le ragioni che rendono “appetibile" la Germania dal punto di vista professionale sono numerose alle ottime retribuzioni, infatti, si affianca un sistema di politiche del lavoro basato sulla “cogestione", il quale fa in modo che i dipendenti siano sempre rappresentati all’interno dell’azienda, partecipando direttamente al Consiglio d’Amministrazione.

Molto interessante è, inoltre, il rapporto tra stipendi percepiti e costo della vita, che si manifesta con un carico fiscale sostenibile per i cittadini e prezzi di consumo abbordabili per tutti. I guadagni annuali del lavoratori in Germania vengono generalmente suddivisi in tredici mensilità (è dunque prevista una tredicesima come spesso accade in Italia), mentre un numero limitato di professionisti riceve anche una quattordicesima mensilità durante l’anno.

Va segnalato, infine, che le ferie fruibili ogni anno vanno dai 20 ai 30 giorni (mentre la media italiana va dai 25 ai 35 giorni), a seconda dell’azienda, del tipo di professione e, soprattutto, del proprio contratto di lavoro.

Stipendi Confronto Italia e Germania

Le differenze salariali tra Italia e Germania sono davvero impressionanti. Soprattutto se si tiene in considerazione il fatto che nell'ultimo decennio la Germania ha davvero tenuto il guinzaglio agli aumenti di stipendio
Cosa emerge
Prima di entrare un pò nel dettaglio diciamo che dalla ricerca condotta da Gi Group la cosa che balza agli occhi è questa: se gli stipendi per i profili professionali più alti sono, in Germania, superiori di circa il 30% , tale differenza arriva addirittura a sfiorare il 70% per i profili più bassi. E queste enormi differenze sono imputate principalmente alla competitività che in Germania è estremamente più alta.

La crescita degli stipendi
L’aumento degli stipendi, nelle imprese tedesche, è strettamente legata all’anzianità aziendale ma non intesa come scatti automatici. Semmai come alla politica seguita da molte imprese di investire non poco sulle competenze delle risorse umane. In pratica questo si traduce con una estrema attenzione, anche economica, alla formazione continua. Il che vuol dire investimenti strutturali e non sporadici.

Differenze salariali per operai
Riportiamo alcune cifre. Un operaio mediano tedesco ha uno stipendio di circa 37.493 euro che vuol dire un salario del 43% più alto del suo corrispondente italiano. Tale differenza arriva al 67% se si prendono in considerazione le aziende più grandi. Un responsabile di gestione tedesco può arrivare a guadagnare oltre 76000 euro contro i circa 57000 di un italiano, cioè un bel 34% in più. La differenza, anche per questo tipo di profilo professionale, è più accentuata nelle aziende di grandi dimensioni e nei settori creditizi e assicurativi.

Differenze per figure elevate
le differenze di stipendio si fanno sentire anche per le figure più elevate. Un direttore generale in Germania guadagna circa 362000 euro contro i 297000 del suo collega italiano. Una differenza del 22% che si abbassa al 12% quando si confrontano queste due figure all’interno di aziende piccole. Poche le differenze per tali figure nei settori commerciali e dei servizi. Sostanziose le differenze salariali per i direttori delle risorse umane: nelle imprese che si occupano di credito e assicurazioni un professionista tedesco può arrivare a guadagnare anche il 52% in più del collega italiano. Stesso discorso per chi ha la responsabilità del marketing e delle vendite.
Fonte Il Sole 24 ORE

Lavorare in Germania ,stipendi e norme di lavoro

Molti stranieri hanno bisogno di qualche tempo per adattarsi al modo di lavorare tedesco. La gente non lavora molte ore; in molti uffici, soprattutto nel settore pubblico, la giornata finisce alle 16.
Tuttavia, si dà molta importanza all'efficenza, si cerca di essere il più produttivi possibile e c'è poco tempo, o quasi nullo, per socializzare o parlare ad eccezione delle ore di pausa che sono di solito di 15 minuti con 45 minuti per mangiare.

La cultura d'impresa in Germania è generalmente abbastanza gerarchica. Ai tedeschi piace lavorare basandosi su piani prestabiliti e prendono decisioni basate su fatti. Le riunioni, organizzate e ben pianificate, rappresentano il passo per prendere decisioni con il consenso generale di gruppo. Ci si aspetta la puntualità e non vengono tollerati i ritardi. Quindi fa attenzione, specialmente se vieni da un paese in cui il ritardo è molto diffuso!

Stipendi
Gli stipendi ( Lohn/Gehalt) in Germania sono tra i più alti del mondo. La maggior parte dei lavori per i laureati pagano 30.000€ /anno. I lavori per gli studenti in cui non è richiesta una laurea vengono pagati 6/15 € /ora. Di solito, quando si parla di stipendi, si parla di stipendio lordo cioè prima della deduzione delle tasse e della previdenza sociale. Tieni presente che le tasse, a seconda del tuo stipendio, possono arrivare ad essere il 50% del tuo stipendio lordo. Quindi cerca di non confondere gli stipendi lordi e netti!

Lo stipendio nel tuo contratto è mensile. Nel contratto dovrebbero essere indicati anche remunerazioni speciali, bonus e revisioni dello stipendio. Molte imprese hanno 13 paghe l'anno. Di solito si riceve lo stipendio a dicembre per Natale o viene diviso tra Natale e l'estate. Per alcuni lavori di dirigenza ci sono 14 paghe l'anno.

È difficile sapere a quanto ammonta lo stipendio per lavori o posti specifici anche se ti risulterebbe più facile saperlo per contrattare il tuo stipendio. Personalmarket ( www.personalmarket.de ) ti offre, previo pagamento, un'analisi dello stipendio basandosi sul settore, educazione, esperienza professionale e zona geografica. Questo può essere di gran aiuto quando dovrai negoziare il tuo stipendio.

Legge di lavoro
Per lavorare hai bisogno di un permesso di lavoro (Arbeitsgenehmigung o Arbeitserlaubnis) o di un permesso di residenza che ti permetta di lavorare (consulta la nostra sezione sui permessi di lavoro). Hai anche bisogno di una tessera fiscale (Lohnsteuerkarte) e di un numero della previdenza sociale (Sozialversicherungsnummer). Le tessere fiscali vengono emesse dall'autorità che corrisponde alla città/regione in cui sei registrato. I numeri della Previdenza Sociale sono emessi dalle istituzioni delle assicurazioni pensionistiche.

Quando un lavoratore lavora per la prima volta, l'impresa di solito lo registra ed emette un numero di previdenza sociale e una carta d'identità. Nel caso tu avessi domande o richieste, dovresti dirigerti direttamente alla tua impresa, alla tua compagnia di assicurazioni sanitarie o la tua istituzione di assicurazioni statale.

Normativa lavorativa
La Germania ha uno dei mercati lavorativi più regolati del mondo, con le sue leggi sul lavoro disegnate per proteggere i lavoratori. Che ci sia o meno un contratto di lavoro, i lavoratori hanno diritti di base:

● vacanze

● stipendio per malattia

● poter scegliere di lavorare a tempo parziale

● ricevere una formazione

● ferie per maternità/paternità e relativa protezione professionale

I periodi di preavviso seguono delle regole ma le compagnie possono concordare periodi di preavviso più lunghi nel caso di lavori collettivi o individuali. Le condizioni di lavoro al di sotto dello standard minimo legale stabilito non sono permesse e non sono legalmente vincolanti.

Accordi di lavoro collettivo
C'è anche una legge per il lavoro collettivo che nasce dalle leggi che proteggono gli accordi lavorativi collettivi e i diritti dei lavoratori sul posto di lavoro (Betriebsverfassungsrecht). Le leggi che governano gli accordi collettivi permettono ad entrambe le parti (sindacati e federazioni patronali o impresari individuali) di creare i loro propri accordi lavorativi. Gli accordi lavorativi regolano gli stipendi, ore lavorative, ferie e periodi di preavviso. La maggior parte degli impiegati lavorano con un accordo lavorativo anche se negli ultimi anni sempre più imprese sono state esentate dal negoziare accordi propri.

I diritti del lavoratore
Il Betriebsverfassungsrecht regola la relazione tra lavoratore ed impresa sul posto di lavoro. Gli impiegati sono rappresentati dal Consiglio di Lavoro (Betriebsrat) i cui membri vengono scelti dai lavoratori. Tra le altre cose, è responsabile della protezione dei diritti dei lavoratori sul posto di lavoro. La direzione deve consultare il Betriebsrat in relazione a questioni sul personale o l'impresa. Se hai problemi sul posto di lavoro, devi consultare il tuo Betriebsrat e chiedere consiglio o aiuto.

Nelle imprese con più di 2.000 impiegati, viene applicata la co-determinazione del 1976 o Legge della Partecipazione dei Lavoratori (Mitbestimmungsgesetz). Questa legge richiede che il consiglio supervisore dell'impresa abbia un certo numero di impiegati rappresentanti. Il principio di co-determinazione dice che i sindacati e gli impiegati hanno voce e diritto di voto nelle politiche dell'impresa, oltre che avere la responsabilità della stessa.