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Le agenzie di lavoro in Germania tipo Gastrojob e altre sono legali ?

Agenzie lavoro in germania illegali
Abbiamo chiesto al Dr Alessandro Bellardita Magistrato attualmente giudice civilista presso l'Amtsgericht Heidelberg come funziona la legge e' se queste agenzie sono legali ;

Dr Alessandro Bellardita :
In Germania è legale, ormai dalla riforma Hartz I e III del governo rosso-verde di Schröder, iniziata nel febbraio del 2003 e portata a termine nel 2005 (con la riforma Hartz IV). Il mercato delle agenzie del lavoro è stato liberalizzato e flessibilizzato, prima era illegale chiedere un compenso per aver intermediato un contratto di lavoro, adesso, invece, chi ha la Arbeitsvermittlungsgenehmigung può chiedere anche una provvigione.


Codice di sicurezza sociale (SGB) Libro Terzo (III) l'Occupazione (Articolo 1 della Legge 24. Marzo 1997, BGBl. I, P. 594)
§ 296 Contratto di mediazione tra Intermediari e persone in cerca di lavoro

(1) Un Contratto in base al quale un Intermediario obbligato, o in cerca di occupazione di un posto di Lavoro di trasmettere, necessita della Forma scritta. Il Contratto prevede, in particolare, la Remunerazione dell'Intermediario indicato. Ai Servizi di Mediazione comprendono anche tutti i Servizi per la Preparazione e l'Attuazione della Mediazione obbligatoria, in particolare, l'Accertamento delle Conoscenze del Candidato, nonché con la Mediazione relative Orientamento professionale. L'Intermediario ha o a persone in cerca di lavoro il Contratto per Iscritto.
(2) La o delle persone in cerca di lavoro al Pagamento delle Indennità di cui al Paragrafo 3 solo l'obbligo, quando, a causa della Mediazione del Broker, il Contratto di lavoro stipulato. L'Intermediario non può Anticipazioni sulle Indennità di esigere o ricevere.
(3) La Retribuzione, ivi comprese le amministrazioni Iva di 2 000 Euro, salvo in caso di un valido Attivazione e Vermittlungsgutschein in una diversa Altezza, § 45, Paragrafo 6, comma 4, viene presentata o da un Decreto legislativo secondo il § 301 per determinate Professioni o Gruppi di persone diversamente stabilito. Per il Collocamento di Persone in Au-pair Rapporti, la Retribuzione Di 150 Euro.
(4) persone in cerca di occupazione, l'Intermediario di un codice di Attivazione e Vermittlungsgutschein presentare la Remunerazione, in deroga all'art 266 del Codice Civile in Rate da pagare. La Remunerazione è, dopo la Presentazione dell'Attivazione e Vermittlungsgutscheins fino al Momento differiti, in cui l'Agenzia per il Lavoro, a Norma dell'articolo 45, Paragrafo 6, ha pagato.

In breve queste agenzie sono legali e possono chiedere compensi in cambio di lavoro .La nostra opinione personale e' di evitarle in quanto abbiamo centinaia di casi e testimonianze di persone che si sono ritrovate a dover lavorare anche 13 ore al giorno con stipendi che non superavano le 600 euro mensili .Vi segnaliamo una fantomatica agenzia che si trova in Peru' e che vi offre lavoro in Germania in cambio chiaramente di denaro l'agenzia o fantomatica agenzia se esiste si chiama Fantin Jobs e anche qui qualcuno c'e' cascato purtroppo
Ringraziamo il Dr Alessandro Bellardita per le informazioni fornite
Lasciate nei commenti le vostre testimonianze se avete avuto a che fare con qualche agenzia 

Come funziona il periodo di prova lavorativo in Germania

Come funziona il periodo di prova sul lavoro in Germania
Il periodo di prova
Ultimamente sono giunte molte domande da parte dei nostri lettori relative al cosiddetto periodo di prova (Proebzeitverhältnis).
Cosa è il periodo di prova? Il periodo di prova (Probezeit) viene stabilito nei contratti all’inizio di un rapporto di lavoro. Durante questo periodo il lavoratore può essere licenziato con un preavviso di sole due settimane (art. 622 codice civile tedesco). Nella maggior parte dei contratti di lavoro viene stabilito un periodo di prova che va dai tre ai sei mesi.

Ma il periodo di prova può essere stabilito anche nell’ambito di un contratto a tempo determinato? La risposta è sì, ma dipende dal termine pattuito. Un contratto di due anni può prevedere un periodo di prova di sei mesi. Ma un contratto di soli sei mesi, non può contenere una clausola con un periodo di prova di sei mesi. In quel caso il periodo di prova dev’essere ridotto e adeguato alla durata complessiva del contratto.

Dopo il periodo di prova il dipendente può essere licenziato? Sí, ma con termini più lunghi, almeno di quattro settimane e, nel caso in cui l’azienda impiega oltre 10 dipendenti, osservando i principi della tutela contro i licenziamenti (Kündigungsschutzgesetz).

Può essere licenziato un dipendente durante il periodo di prova perché è stato malato „troppo a lungo“, ad esempio oltre quattro settimane? La risposta è sì. La malattia del dipendente è uno dei motivi principali che possono giustificare un licenziamento. Non è vero che in Ger-mania sia proibito licenziare un dipendente malato.

Dopo aver lavorato presso un azienda per un periodo di un anno (primo contratto determinato), può il datore di lavoro stabilire un periodo di prova nell’ambito del secondo contratto (indeterminato)? La risposta è no. Il periodo di prova pattuito è nullo. Il datore di lavoro, difatti, conosce le qualità del dipendente. Pattuire un periodo di prova non fa senso.

Fonte : Dr Alessandro Bellardita Giurista.info

Salario minimo in Germania 8,50 euro ora dal primo gennaio 2015

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Il salario minimo è legge. Per la Germania un traguardo storico, per il resto d’Europa, che beneficerebbe enormemente di una domanda interna tedesca meno anemica, una buona notizia.

La battaglia è durata fino all’ultimo minuto, tra le imprese e le lobby che hanno tentato di allargarne le maglie e i sindacati che hanno cercato di garantire al contrario l’aumento a tutti – o quasi - a 8,50 euro l’ora. Ma alla fine la riforma è stata approvata oggi dal Bundestag a stragrande maggioranza - addirittura con soli cinque voti contrari - sia dai partiti di governo Cdu/Csu e Spd, sia dai Verdi; solo la Linke si è astenuta.
Dal primo gennaio del 2015 la Germania sarà il 21esimo Paese in Europa ad avere un minimo obbligatorio per la busta paga. La ministra del Lavoro, Andrea Nahles, ha parlato di una “pietra miliare” delle politiche sociali tedesche, di un provvedimento che garantirà “finalmente uno stipendio decente” a milioni di lavoratori. “Per dieci anni - ha detto - abbiamo discusso, per 10 anni abbiamo litigato sui pro e i contro, per 10 anni ha dominato il dibattito politico; ora che è arrivato, il salario minimo è motivo di gioia”.

Alla vigilia del via libera il “Mindestlohn” non ha spaccato solo le rappresentanze degli interessi, ha anche creato tensioni nella Grande coalizione. Il parlamentare della Cdu Peter Ramsauer, minacciando il proprio voto contrario e quello di altri colleghi di partito, ha sostenuto nei giorni scorsi che «il provvedimento va nella direzione sbagliata», mentre il capogruppo della Spd Thomas Oppermann l’ha difesa come una «riforma storica» che «significherà un grande passo verso una maggiore equità sociale». Anche la ministra Nahles ha ricordato spesso che ben 3,7 milioni di persone godranno del beneficio di una busta paga con un minimo garantito. Secondo indiscrezioni rilanciate dalla Bild, costerà quasi dieci miliardi di euro ai datori di lavoro.
Durante la scorsa settimana, proprio per venire incontro a quello che l’economista Klaus F. Zimmermann, direttore dell’autorevole istituto di studi sul lavoro Iza, definisce con una punta di preoccupazione «un esperimento storico, senza precedenti», il governo ha inserito alcune eccezioni nella legge. Il salario minimo già non veniva applicato ai disoccupati di lunga durata, a chi ha meno di 18 anni e agli apprendisti; adesso le eccezioni valgono anche per i lavoratori stagionali, per chi distribuisce giornali, per chi fa un tirocinio obbligatorio (quelli che lo fanno volontariamente dovranno aspettare tre mesi prima di accedervi).
Tuttavia i sindacati sono sul piede di guerra: l’associazione più potente, la Dgb parla di «errori gravi», il sindacato dei lavoratori dei servizi Ver.Di punta il dito contro le «scappatoie» dell’ultimo minuto. E lunedì la numero uno della Spd, Yasmin Fahimi ha respinto le critiche: «è un vero risultato» ha commentato a proposito di quello che è sempre stato considerato uno dei punti qualificanti del contratto di coalizione con Merkel per i socialdemocratici. Anzi, indirettamente ha accusato i sindacati di sconfessare accordi presi anche con loro: «insieme abbiamo concordato che serve una fase transitoria fino alla fine del 2016».
Per Zimmermann i dubbi riguardano anzitutto la cifra: gli 8,50 euro sono «una cifra alta, decisa a tavolino senza criteri scientifici: inventata, si può dire». Il secondo nodo, tradotto anche dalle associazioni imprenditoriali in una minaccia, riguarda gli effetti sull’occupazione. Secondo Zimmermann il salario minimo potrebbe portare alla perdita di molti posti di lavoro in Germania, «nelle stime più pessimistiche anche un milione, nei prossimi anni». Un altro rischio, spiega, è che si impenni l’immigrazione dall’est europeo, in particolare dalla Bulgaria e dalla Romania «dove il salario minimo è da un euro all’ora». Date anche un occhiata a questa infografia di altre nazioni europee e guardate i salari Infografia salari europei

Lavoro nero in europa la Germania detiene il record

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La Germania, campione di rigore ed austerity, detiene in realtà un altro primato di cui non si può certo essere fieri: è prima in Europa per economia sommersa. Il lavoro nero tedesco vale 350 miliardi di euro, e impiega otto milioni di persone. Secondo il Suddeutsche Zeitung, le ragioni di questa dimensione vanno rintracciate nella passione per il contante dei tedeschi, uno dei popoli europei più ostili ai mezzi elettronici di pagamento.
Il quotidiano di Monaco riporta i dati di una stima calcolata dal colosso delle carte di credito Visa in collaborazione con l’università di Linz. In termini assoluti, e dunque non in percentuale sul Prodotto interno lordo, l’effettiva grandezza del mercato nero tedesco è piutosto rilevante. I lavoratori occupati in nero in Germania, sono ben otto milioni, concentrati nel piccolo commercio e nell’edilizia. Un tratto comune anche all’Italia, visto l’ampio fenomeno di caporalato nei nostri cantieri.
Dalla ricerca si evince come il fenomeno del lavoro sommerso in Germania si sia progressivamente stabilizzato, in concomitanza con la recente crescita economica del paese. Il valore più alto dell’economia sommersa è stato infatti stimato nel 2003, quando la Germania stava attraversando la più lunga fase di stagnazione della sua storia recente. All’epoca il nero valeva 370 miliardi, ed ovviamente aveva un’incidenza maggiore sul Prodotto interno lordo.
Circa un terzo del lavoro nero tedesco è nell’edilizia. Seguono a distanza il commercio al dettaglio, con il 17%, e la gastronomia, con il 15%. In termini assoluti la Germania è prima in Europa, ma in termini relativi, ovvero in percentuale sul Pil, la dimensione del lavoro nero assume un peso maggiore in realtà come quelle dell’Est Europa, dove si parla di circa il 30% del Pil, o in Italia così come in tutto il Sud Europa dove l’economia sommersa è stimata intorno al 20%.
Ma non tutti i mali vengono per nuocere. Secondo i ricercatori dell’Università di Linz, infatti, il reddito da lavoro nero è utile a temperare gli effetti drammatici delle recessioni, consentendo l’auto-sostentamento a persone che sarebbero altrimenti disoccupate e assolutamente prive di un guadagno.
Persino le stime sulle effettive risorse sottratte allo Stato vanno riviste: una parte del denaro sommerso rientra infatti nei canali ufficiali attraverso l’Iva. Se queste persone fossero private del guadagno da lavoro nero non consumerebbero e non contribuirebbero a creare valore aggiunto nell’economia reale.
Fonte : http://www.blitzquotidiano.it